Posted on

“Zafferiamo” è l’evento attraverso il quale la splendida Città della Pieve celebra ogni anno il proprio prodotto di punta. Un tempo si chiamava “croco”, oggi è un tesoro di colore rosso che poi diventa giallo: è lo zafferano, spezia antica ed affascinante di cui le terre di Città della Pieve sono talmente ricche da festeggiarlo per 3 giorni interi, esattamente dal  19 al 21 ottobre 2021.

Questo incantevole borgo vanta, infatti, una pregiata qualità di zafferano. La sua produzione è attestata già in documenti risalenti al XIII secolo. Precisamente nello Statuto di Perugia del 1279, il quale ne vietava la semina ai forestieri. Lo utilizzavano originariamente per la tintura dei tessuti e costituiva una fonte di ricchezza molto importante per l’economia della città.

Oggi lo zafferano di questa località è un prodotto d’eccellenza a livello italiano. Viene venduto in fili per preservare e garantire la sua pregiata qualità e autenticità.

Quello tra Città della Pieve e lo zafferano, spezia antica e affascinante che nel cuore dell’Umbria ha trovato il suo habitat ideale, è un legame profondo e affascinante. Ottobre è il mese per eccellenza perché proprio in autunno inizia la raccolta dei fiori così  la splendida cittadina in provincia di Perugia apre le sue porte per “Zafferiamo” l’evento  che propone lo “Zafferano purissimo in fili di Città della Pieve” in tutte le sue sfaccettature. A partire dalla gastronomia, ovviamente, con i ristoranti che presenteranno particolari menù a tema; al contempo esperti cuochi che spiegheranno ai visitatori i segreti per il suo corretto utilizzo in cucina, mentre gli operatori commerciali del centro storico offriranno in degustazione delizie ai profumi della spezia: gelati, aperitivi, cocktail, pizze e salumi.

Nel corner allestito in Piazza del Plebiscito i produttori del Consorzio spiegheranno i trucchi per coltivare al meglio il “croco” e proporranno tutta la declinazione dei prodotti che con esso possono essere realizzati. Grande spazio sarà poi dato ai temi della salute e del benessere con un’area dedicata a cura delle Terme di Chianciano: si potranno provare gratuitamente gli esclusivi trattamenti per il viso in cui le proprietà dello zafferano ben si sposano con quelle delle acque termali.

I visitatori scopriranno che dalla cucina ai tessuti, fino alla pittura, alla cosmesi, i possibili utilizzi dello zafferano sono molteplici e affondano le proprie radici in un passato lontano; per questo motivo a Città della Pieve la spezia non rappresenta solo un prodotto agricolo: le sue tonalità di colore e i suoi profumi vanno ad intrecciarsi con la sua storia e la sua arte, fino a costituirne un’essenza.

Nei tre giorni di “Zafferiamo” non mancheranno laboratori per la tintura con lo zafferano di tessuti e filati, oltre alla mostra di pizzi e ricami realizzati con la particolare tecnica del Punto Perugino; sarà possibile partecipare a dimostrazioni e laboratori di pittura con la tecnica dell’acquarello per ottenere, dallo zafferano infuso, tutte le tonalità dell’oro rosso. Partecipando al laboratorio di cucina “Mani in pasta”, si scopriranno tutti i segreti della pasta fatta a mano allo zafferano, da gustare anche in abbinamento al pesce, alla fagiolina del Trasimeno e all’aglione della Valdichiana.

I visitatori saranno accompagnati attraverso un percorso alla scoperta della maglia urbana medievale della città fino al nuovo zafferaneto urbano, realizzato dai produttori nell’antico “Orto del Seminario”; qui esperti del Consorzio spiegheranno le caratteristiche e le tecniche produttive per poi procedere alla raccolta dei fiori, alla sfioratura e all’essiccazione del prodotto: si potranno così conoscere tutte le fasi che vanno dalla raccolta nei campi al prodotto finito.

Libero comune dal 1228 sotto la protezione dell’imperatore Federico II di Svevia, diede i natali nella metà del XV° Secolo al suo figlio più illustre, Pietro Vannucci detto Il Perugino, che ha regalato alla città una serie di gioielli di inestimabile valore: è il caso dell’affresco raffigurante “L’adorazione dei Magi” conservato nella chiesa di Santa Maria dei Bianchi, e altre opere conservate nella Cattedrale dei Santi Gervasio e Protasio e nel Museo civico-diocesano ospitato nell’ex chiesa di Santa Maria dei Servi. Senza dimenticare gli altri gioielli della cittadina come la Rocca, il Palazzo della Corgna, il centro storico con le sue Vie dei Cavalieri e Vie dei Pedoni e la “Tomba di Laris”, meraviglioso reperto etrusco considerato una delle cinque principali scoperte archeologiche del 2015.

Città della Pieve ha un centro storico medievale incastonato su un colle a 508 m s.l.m., dominante la Val di Chiana che merita di essere visitato in ogni periodo dell’anno. Il percorso valorizza la parte più caratteristica della struttura urbanistica della città: i vicoli tra i quali il famoso “Vicolo Baciadonne”, ritenuto uno dei più  più strette d’Italia, sorto probabilmente per separare dei confinanti in lite tra loro e oggi definito il “vicolo degli innamorati”.

Questi “itinerari secondari” conducono ad angoli suggestivi, luoghi della memoria,  spazi densi di emozioni che hanno rappresentato e rappresentano, ancora oggi, punti di incontro e di vita.

Gusto e qualità dei prodotti, insomma, si intrecceranno con la storia e le bellezze di Città della Pieve. La sua posizione privilegiata al di sopra di un colle  permette, inoltre,  di godere di una meravigliosa vista sul Lago Trasimeno e sulla Val di Chiana, gioielli unici da ammirare dell’Italia centrale.

Francesca Sirignani