Madrid era una novità per me, l’impatto è certamente quello di una metropoli. Dal punto di vista architettonico la immaginavo più antica, invece, ha una storia significativa solo dal 1600 quando divenne capitale al posto della vicinissima Toledo. A proposito, Toledo mi ha veramente incantato e a mio avviso rappresenta una meta irrinunciabile ad appena una settantina di km da Madrid!
Chi ha un minimo di passione artistica non può assolutamente rinunciare al Museo del Prado dove sono racchiuse le incantevoli opere di Murillo, Ribera, Velazquez, Rubens, Dürer, Caravaggio, Tintoretto, Tiziano, Fra Angelico, Bassano, Van Dick, ecc. Assolutamente da non sottovalutare è il Museo Real Accademia de bellas artes de San Fernando, che nonostante sia costituito da poche sale, custodisce alcuni tesori di Murillo, Ribera, Zurbaran, Velazquez, Rubens, Goya ecc. Se amate l’arte moderna non dovete perdere il Centro de Arte Reina Sofìa, dove è custodito il Guernica di Picasso e molte altre opere del pittore.
Sulla magnifica Plaza de Oriente si affaccia imponente il Palazzo Reale, l’affascinante Plaza Mayor merita senza dubbio una visita, come la turistica Puerta del Sol, qualche ora la si può poi dedicare ad una passeggiata o ad un po’ di jogging al Parco del Buen Retiro.
Nel tardo pomeriggio è divertentissimo passare da un locale all’altro gustando le famose Tapas (stuzzichini di vario genere,a base di sottaceti, sottoli, pesce, insaccati, formaggi, frittatine, frittelle, ecc.) rigorosamente accompagnati da almeno una “cagna” di birra. Alcuni di questi locali sono degli empori enogastronomici come il Museo de Jambon, un negozio pieno zeppo di prosciutti, salami e formaggi provenienti da ogni angolo di Spagna; qui è possibile assaggiare tapas e, volendo, anche comprare delizie della tradizione spagnola.
A Madrid, a due passi da Plaza de Oriente, c’è però un posto da non perdere ed è la Taberna del Alabardero in Calle Felipe V, 6. Questo non è un semplice ristorante, ma un’istituzione dalle origini inconsuete. Qui potrete rilassarvi e gustare delle ottime tapas, ma meglio ancora una deliziosa cena in un ambiente elegante, ma non impegnativo ed estremamente confortevole, scoprire i sapori della cucina madrilena guidati con garbo dal personale di sala.
La storia della Taberna del Alabardero è veramente originale, così come è unica la sua filosofia. La Taberna è nata nel 1974 a Madrid per iniziativa di Don Luis Lezama, un sacerdote che voleva avviare un’iniziativa sociale con lo scopo di creare posti di lavoro per una nuova gioventù formata e preparata che avrebbe dovuto supportare la trasformazione del paese. La filosofia della Taberna, ora diventata Grupo Lezama, è riassunta nel motto “non dar pesce senza insegnare a pescare”. All’interno del gruppo esiste una scuola di formazione per cuochi ed ogni Taberna è un centro di produzione vocata al servizio, guidata con volontà educativa che aiuta i giovani ad emergere dall’emarginazione sociale dando loro un’opportunità di lavoro qualificato. La considerazione finale del gruppo è che “ dove non si ha formazione, non si ha motivazione e senza motivazione non si hanno risultati”. La Taberna del Alabardero è a Madrid, Siviglia, Marbella e a Washington negli USA. Le sue scuole di formazione alberghiera sono per ora a Siviglia e a Marbella ma se ne aggiungeranno altre in varie parti del mondo.
Vi posso assicurare che la professionalità e la qualità è veramente elevata alla Taberna del Alabardero. Suggerimenti Pulpo a la Gallega e Sopa de Pescados y mariscos con su tartar y concentrado al pernod come antipasto e poi per secondo Dorada en crosta de sal con compota de tomate y albahaca e Chipirones enceballados con arroz cremoso de mejillones escabechados y su tinta. La scelta del vino è difficile, la carta è ben fornita, ma districarsi tra le etichette non è facile. Il bianco è d’obbligo come un Ribera del Duero, un ottimo vino, fresco, abbastanza sapido, persistente dai sentori fruttati di pesca bianca e salvia che si amalgama benissimo coi piatti suggeriti.
Giunti al dessert, un suggerimento è un dolce a base di arancia e mousse al cioccolato ed un dolce al caffè e cacao abbinati a un Pedro Ximenez di Jerez de la Frontiera, un V.O.S. 20 anos , scurissimo, dai deliziosi aromi di frutta appassita, cacao e note torrefatte, denso, dolce e caldo ma non stucchevole. Semplicemente perfetto coi dolci al cioccolato.
Altro suggerimento un dolce al riso e mela cotogna abbinato a un moscatello leggermente appassito… Sublime! Un’esperienza indimenticabile da provare.
Domenico Tappero Merlo