Dopo l’invasione russa in Ucraina, sono sempre di più i Paesi europei che hanno chiuso il loro spazio aereo ai voli russi.
Danimarca, Irlanda, Belgio, Austria, Germania, Finlandia, Italia (dalle ore 15.00 di domenica 27 febbraio), Francia: sono gli ultimi Paesi europei che hanno deciso di prendere questa triste decisione. In precedenza sono stati Lituania, Lettonia, Estonia, Polonia, Repubblica Ceca, Romania, Bulgaria e Regno Unito a fare questa scelta, bloccando di fatto la maggior parte delle rotte occidentali per gli aerei russi. Vladimir Putin ha risposto con misure reciproche nei confronti di tali Paesi.
L’autorità d’aviazione europea ha segnalato il rischio per i voli nelle aree circostanti di Russia e Bielorussia a causa di attività militari.
Ukraine International Airlines ha annunciato la sospensione dei voli di linea e charter da/per l’Ucraina a causa della chiusura dello spazio aereo civile ucraino, Wizz Air ha comunicato in una nota che: “A causa dell’attuale situazione in Ucraina e della chiusura dello spazio aereo, la compagnia ha temporaneamente sospeso tutte le operazioni di volo da e per il Paese fino a nuovo avviso.
Anche Lufthansa e Ryanair hanno cancellato tutti i voli verso l’Ucraina per motivi di sicurezza.
Cosa succederà, quindi, in Europa con il blocco dei voli russi dopo l’invasione dell’Ucraina? Quali saranno gli inconvenienti (a partire dai prezzi dei biglietti) per i passeggeri italiani ed europei? Cosa cambierà per le compagnie aeree?
Il blocco dei voli russi sancito prima da alcuni Paesi europei e poi da tutta l’UE avrà conseguenze dirette anche sui viaggi dei singoli cittadini. Non solo di quelli russi ma anche di quelli italiani ed europei.
La chiusura dello spazio aereo UE ai voli russi comporta non solo il divieto di decollare o atterrare in questi Paesi ma anche quello di sorvolarli. Tutto ciò vale per gli aerei passeggeri, per quelli privati e per il trasporto merci.
I tempi di percorrenza per tutti i viaggi a Ovest diventano quindi molto più lunghi e, di conseguenza, anche i costi dei voli potrebbero salire essendo richiesto molto più carburante.
Peraltro bisogna considerare che il settore ha già subito drastici cambiamenti con la pandemia con voli ridotti e prezzi spesso più alti.
L’inflazione è sicuramente a oggi una delle sfide più pesanti che il traffico aereo dovrà affrontare. È facile, allora, pensare che un incremento del prezzo dei biglietti aerei potrebbe abbattersi sui consumatori finali.
Gli scenari, in un momento di forte instabilità come quello attuale, sono in continuo mutamento. Non ci resta altro che aspettare sperando che prevalga il buon senso affinché si possa rigettare, con forza, ogni forma di violenza e di sopraffazione.
Domenico Tappero Merlo