Bruges è una cittadina a misura d’uomo, dove il tempo si è fermato all’era mercantile, dove la cultura è presente in ogni angolo della città, dove la giornata scorre via tranquillamente, senza frenesia.
Ho sentito spesso parlare di Parigi, Praga, Venezia come città romantiche per eccellenza ma quando si visita Bruges si comprende come questo piccolo gioiello della Fiandre non ha più nessun rivale.
Situata a meno di 100 km da Bruxelles e facilmente raggiungibile in treno dalla capitale belga, dall’XI secolo Bruges ha ricoperto un ruolo centrale nell’Europa del Nord come polo commerciale e produttivo, per poi conoscere, a partire dal XV secolo, circa quattrocento anni di decadenza, a causa dell’insabbiamento del canale Zwin che la collegava al mare e del declino della lavorazione della lana.
Un periodo di “sonnolenza” che ha ispirato il romanzo di Georges Rodenbach “Bruges-la-Morte” e che in qualche modo ha contribuito a conservarla sino ai giorni nostri come un piccolo gioiello senza tempo nelle Fiandre occidentali.
Il suo centro medievale fa parte dei Patrimoni culturali dell’ Unesco dal 2000 e nel 2002 Bruges è stata “Capitale europea della cultura” a conferma della rinascita commerciale, turistica e culturale che sta vivendo negli ultimi anni.
Le piccole dimensioni e la conformazione urbanistica a misura d’uomo la rendono facilmente visitabile in un weekend. I mesi da aprile a settembre sono i migliori per programmarvi una visita, quando il clima abbandona le temperature rigide dell’inverno e i suoi canali navigabili offrono un punto di vista ideale da cui osservare la città. I tour in battello della durata di circa mezz’ora, consentono di avere una raffinata visione d’insieme, ma solo passeggiando e perdendosi tra le vie e le piazze del centro o costeggiando i corsi d’acqua e i riflessi di luce che si stagliano sulle facciate delle case, ci si può immergere completamente nell’atmosfera romantica e un po’ malinconica di Bruges.
Due le piazze principali, il Markt e il Burg, distanti pochi minuti a piedi l’una dall’altra. La prima, la Piazza del Mercato di forma rettangolare, era in passato il luogo degli scambi commerciali e ospita gli antichi palazzi delle corporazioni dei lavoratori.
Vi si affacciano le Bouchoutehuis, le classiche case in mattoni rossi con il tetto a spiovente caratteristiche dell’area fiamminga ma soprattutto lo splendido Belfort (Torre civica), che con i suoi 83 metri di altezza domina l’intera piazza. Patrimonio dell’ Unesco, il Belfort custodisce un carillon di 47 campane, che ne fa una delle torri campanarie più belle del Belgio. Salendo i suoi 366 gradini si può godere di una vista panoramica della città davvero emozionante, che ripaga pienamente di tutta la fatica.
Proseguendo per poche centinaia di metri si raggiunge il Burg, la seconda piazza principale di Bruges, affascinante nella sua complessità di stili architettonici.
Da non perdere anche la visita al Beghinaggio, una vera e propria città all’interno della città, poco distante dal “Lago dell’Amore”. In questo complesso, costruito per volere di Margherita di Fiandra, si riunivano in antichità le “beghine” (donne vedove o orfane, generalmente di ricca famiglia), dedicandosi ad opere di carità o svolgendo attività artigianali. Oggi è abitato da monache benedettine e con le sue piccole costruzioni bianche e i verdi platani è un luogo di estrema quiete, ideale per le passeggiate.
Bruges, la Venezia del Nord, come è anche talvolta denominata per i suoi magnifici canali, è una città ben preservata dal punto di vista storico. Le attrazioni di questo luogo magico comprendono una vasta gamma di musei, chiese, edifici storici, negozi di merletti, canali e strade che possono essere esplorate in barca, a piedi o cavallo regalando ogni giorno sorprese ed emozioni.
É una meta turistica molto amata perché sa coniugare relax e bellezza naturale ed è indubbio che qualunque sia lo scopo del proprio viaggio si respira comunque un’atmosfera romantica!
Maria Teresa Mattogno