San Vigilio di Marebbe, nel cuore delle Dolomiti, si è trasformato negli ultimi anni in una meta di vacanze molto apprezzata da alpinisti e appassionati di montagna e di sport.
San Vigilio ti sorprende fin dal primo momento del tuo arrivo perché è subito “amore a prima vista”. Al termine della strada statale che, dopo pochi chilometri da Brunico, si snoda lungo una gola montuosa cupa e stretta, si giunge, all’improvviso, in un’ampia e luminosa valle. Un meraviglioso abbraccio di benvenuto è offerto dalle rocce dolomitiche e dal verde delle abetaie.
Al centro della conca, si distende, in tutta la sua placida bellezza, il paese di San Vigilio che, non a caso, in ladino è detto “ al Plan de Mareo”, dominato dall’alto e caratteristico campanile della chiesa parrocchiale, dedicata al santo martire suo patrono.
Le case, anche le più recenti, rispettano le regole dell’architettura tradizionale, in armonia con il paesaggio di cui parte integrante è il legno. Di legno sono stati costruiti i balconi e le loro fioriere rosseggianti di gerani, di legno sono rivestite le facciate e di legno sono gli steccati che costeggiano prati e giardini, di legno sono i crocefissi che si ergono umili ai crocicchi delle stradine e dei sentieri, di legno, infine, le panchine che invitano a sostare per riposare dimenticando il cemento e il caos delle città.
Fino a pochi decenni fa, SanVigilio era poco noto ed era frequentato, soprattutto, da “aficionados”. La Valle di Mareo, laterale alla più famosa Val Badia, infatti, è lontana dal traffico e sembra incastonata, come una gemma smeraldina fra le possenti montagne dolomitiche che la sorvegliano e la proteggono: a destra si elevano il Plan de Corones, il Piz da Peres e il Parraccia, mentre sul versante opposto, fa guardia il massiccio monte Pares e il verdeggiante Giogo.
Quando in estate, il sole, al tramonto, infiamma le rocce, si rinnova la magia di uno spettacolo unico ed entusiasmante che nessun tecnico delle luci potrà mai riprodurre in modo così grandioso.
La popolarità di cui gode oggi San Vigilio, grazie alle sue numerose strutture a livello di accoglienza, ben 187 fra hotel, B&B e case vacanza, e di sport invernali ed estivi, non gli ha, però, causato danni , come purtroppo avviene, a volte, per alcune località turistiche. Gli abitanti hanno custodito gelosamente le tradizioni della loro etnia ladina: la lingua, i costumi, i ricordi storici come l’eroica resistenza di Caterina Lanz di fronte ai soldati francesi invasori (1797) o le feste per il santo patrono o il Ferragosto…
Sotto l’aspetto paesaggistico, San Vigilio fa parte ed è sede del Parco naturale di Fanes – Sennes – Braies. Presso i suoi uffici, i turisti possono avere tutte le informazioni sul parco e sulle numerose escursioni da effettuare.
Una delle più entusiasmanti è, certamente, quella che prevede di risalire, in jeep, l’alta valle di Mareo lungo i dodici chilometri della strada costruita dagli alpini negli anni ’60 e raggiungere il rifugio Pederù (1540 m. s. l. m.) e mai nome è stato più adeguato perché veramente si sta ai piedi delle maestose rocce dolomitiche in una atmosfera quasi irreale. Sempre con un fuoristrada (a piedi si impiegano due ore) si possono poi raggiungere i rifugi dell’altopiano di Fanes (2060 m.s. l.m.) o di Sennes.
Sovrano assoluto delle piste da sci, Plan de Corones (2275 m. s. l. m.) anche in estate offre uno spettacolo “regale”: infatti, stando sulla sua vetta, si è circondati da una “corona” di montagne e lo sguardo si perde verso lontani orizzonti.
Per chi, invece, non vuole affrontare quote oltre i 2000 metri, San Vigilio (1201 m.s. l. m.) permette passeggiate meno impegnative. Una cabinovia sale al Giogo e dalla sua cima si può ammirare la sottostante Val Badia. Ancora più vicini sono i piccoli e caratteristici villaggi di Corte e Pieve ai piedi di Plan de Corones.
Per chi, poi, voglia prendere tranquillamente il sole, la spiaggetta di Ciamaor, sul run per Pederù, offre sdraie e un fresco relax ai bordi del ruscello che, un po’ più in alto, crea un delizioso laghetto.
Per gli amanti di mountain bike c’è la possibilità di scegliere su 250 km di percorsi mentre, in inverno, 12 impianti di risalita offrono varietà di piste per ogni categoria di sciatori. Inoltre, la pista per lo sci nordico e di fondo è lunga ben 23 km, coprendo un dislivello di 347 metri.
Presso i rifugi e le malghe si possono assaporare piatti caratteristici della valle, gustosi e genuini e a km 0.
Per lo shopping, molti sono i prodotti dell’artigianato locale dalle sculture in legno alle tovaglie tessute ancora al telaio a mano, costumi tradizionali e giacche e golfini tirolesi.
In un romanzo di James Hilton, “Orizzonte perduto” si narra di un villaggio meraviglioso, nascosto nell’estremità occidentale dell’Himalaya, dove il tempo sembra essersi fermato e vi regna la pace, l’armonia, la bellezza e la gioia. Il suo nome è Shangri-la e chi lo scopre ne resta affascinato e non vuole più andar via.
Ho sempre immaginato San Vigilio come il nostro Shangri-la delle Dolomiti, racchiuso in una fantastica valle dove trovare ristoro e riposo lontano dal rumore, dalla fretta e dal frenetico traffico della città e dopo, vi posso assicurare che insieme alla malinconia della partenza resta indelebile un bellissimo ricordo.
Maria Teresa Mattogno