Livorno, un porto marittimo che, fin dall’antichità, è stato un importante crocevia di culture e sbocchi commerciali, è una di quelle città spesso troppo sottovalutate e conosciuta solo perché città portuale di transito. In realtà Livorno ha un grande fascino storico, è vitale, cosmopolita e al suo interno il mare si insinua in una serie di canali navigabili chiamati “Fossi Medicei” dalla famiglia de’ Medici che da un piccolo villaggio la trasformò in città.
Di grande impatto visivo è la Fortezza Vecchia, edificata tra il 1519 e il 1534 su progetto di Antonio da Sangallo il Vecchio. Divenne successivamente baluardo strategico a difesa del seicentesco Porto Mediceo che, grazie alle lungimiranti politiche commerciali incentivate dalle famose Leggi Livornine emanate dal Granduca Ferdinando I de’ Medici tra il 1591 e il 1593, divenne l’Emporio Mercantile del Granducato di Toscana e del Mediterraneo. In contrapposizione, la Fortezza Nuova si erge in mezzo ad un grande bacino d’acqua ed è collegata alla città tramite un piccolo ponte e da alcuni pontili mobili realizzati di recente.
Una delle statue più rappresentative della città è quella dei Quattro Mori con Ferdinando I de’ Medici che, nella mano destra, stringe la pergamena con le sue Leggi Livornine che fecero di Livorno una città cosmopolita e il primo porto del Mediterraneo. Una mattonella evidenziata in bianco, consente, agli appassionati di fotografia, di riprendere in un unico scatto i quattro nasi dei Mori.
In tutta Italia “Ovo Sodo” è diventato sinonimo della città di Livorno, grazie al film di Paolo Virzì.“Ovo Sodo” è, infatti, il simpatico nome con cui viene chiamato il rione Benci-Centro per i suoi colori bianco-giallo. Nel quartiere si trova il Duomo, la Chiesa di Santa Giulia (patrona della città), la Chiesa degli Olandesi a testimonianza di Livorno, come luogo di incontro di culture e religioni diverse, e la statua del Granduca Leopoldo II.
Interessante dal punto di vista architettonico è il Mercato delle Vettovaglie, noto come Mercato Centrale o Coperto e considerato il più grande d’ Europa. Il mercato è un punto di ritrovo in continua evoluzione per gli abitanti: non solo vendita di prodotti tradizionali, compresi alimenti kosher per la forte presenza della comunità ebraica, ma anche sede di manifestazioni oggi popolari come quelle dello Street Food.
Passeggiando tra i vari quartieri della città non si può fare a meno di notare le lunghe imbarcazioni a 10 remi con sedili fissi e timoniere ormeggiate lungo i canali. Si tratta dei gozzi, il simbolo indiscusso delle quattro gare remiere (Palio dell’ Antenna, Coppa Risiatori, Coppa Barontini e il Palio Marinaro), che sono dipinti con i colori e con il nome del rione d’appartenenza. La rivalità agonistica tra i rioni è infatti ancora oggi fortissima e ogni anno la partecipazione è sempre più entusiasmante.
In particolare la Coppa Barontini è una manifestazione che si svolge in notturna e che da sempre possiede un fascino unico: la folla, le luci, i palazzi che si specchiano nelle acque illuminate e creano un’atmosfera magica simile a un ritorno fiabesco nel passato, quando Livorno era la “Ricca Città delle Nazioni” e i Medici i governanti illuminati.
Diversamente da tutte le altre gare remiere livornesi, la Coppa Barontini si disputa a cronometro, solitamente nel mese di giugno. Le imbarcazioni dei rioni cittadini (gozzi a 10 remi e gozzette a 4 remi che gareggiano in prove distinte) partono una dietro l’altra, a intervalli stabiliti, dallo slargo degli Scali delle Cantine, e devono completare nel minor tempo possibile un circuito di 3.200 metri che si snoda lungo i Fossi Medicei del centro storico di Livorno per concludersi infine al punto di partenza.
Nel suggestivo scenario dei “Fossi Medicei”, si presenta l’antico quartiere della “Venezia Nuova”, percorribile anche in battello, che rappresenta il vero centro storico della città toscana mostrando immediatamente alcune somiglianze con la città veneta per i canali, le piazzette ed i ponticelli che lo caratterizzano. Inoltre la manifestazione “Effetto Venezia”, che si svolge all’inizio del mese di agosto, ravviva ogni angolo di questo caratteristico quartiere, grazie ad animatori di strada, mostre e spettacoli.
I livornesi vanno anche fieri della loro Terrazza Mascagni: un’enorme scacchiera sul mare con ben 8700 metri quadrati di piazzale intervallato da quasi 35.000 piastrelle bianche e nere, incorniciate sul lato a mare da una balaustra in stile liberty scandita da eleganti colonnine. Uno scenario suggestivo che regala un panorama mozzafiato sul profilo delle isole dell’arcipelago toscano e della Corsica.
Si tratta di un bellissimo salotto con vista mare che attira ogni giorno visitatori: qui, infatti, si organizzano eventi musicali, si prende il primo sole seduti sulle panchine, si passeggia e, soprattutto, si possono ammirare tramonti meravigliosi.
Poco distante dal centro della città si può raggiungere, grazie ad una piccola funicolare, il Santuario della Madonna delle Grazie, più noto come Santuario di Montenero. Il complesso è tenuto da monaci vallombrosani ed è consacrato alla Madonna delle Grazie di Montenero, patrona della Toscana. Dal 1564, per volontà del Granduca Cosimo I de’ Medici, la Vergine di Montenero è anche copatrona di Livorno insieme a S. Giulia.
Un viaggio a Livorno non può considerarsi tale senza aver mangiato un buon piatto di cacciucco, la vera tradizione culinaria toscana in pentola. La zuppa di pesce più famosa in tutta Italia nasce proprio a Livorno e fa ormai parte della sua storia, essendo così strettamente legata alla città.
Ricca di antiche tradizioni marinare, di splendidi colori, di buon cibo, di gente allegra e disponibile, Livorno non ha nulla da invidiare alle altre città limitrofe più note della Toscana, affascinando ogni visitatore grazie al suo forte legame con la storia e con il suo immenso mare.
Francesca Sirignani
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