Chi, almeno, per una volta non ha citato il nome di Domodossola per i giochi che richiamassero le iniziali di varie città italiane o per fare semplicemente lo spelling?
Domodossola, dalla storia secolare, è oggi anche riconosciuta e apprezzata per il suo centro commerciale all’aperto: dalla stazione ferroviaria internazionale fino al centro storico e oltre sono decine e decine i negozi, le antiche botteghe e le attività commerciali che la rendono meta ambita per lo shopping, soprattutto dai turisti stranieri. Per loro (ma non solo, anche i locali ne sono affezionati) la giornata dello shopping per eccellenza è il sabato, in concomitanza con il famoso mercato cittadino, che ha origini molto antiche.
Situata in Val d’Ossola, nella provincia del Verbano-Cussio-Ossola, questa cittadina è da sempre un crocevia in una posizione strategica, poiché non è lontana da Milano, dalla Svizzera, dal lago Maggiore e dal resto del Piemonte.
Il nucleo storico di Domodossola, gioiello culturale di assoluto rilievo a livello nazionale, nei primi anni del 2000 è stato oggetto di un importante intervento di riqualificazione architettonica. Il progetto ha disegnato la nuova immagine dell’intero centro storico, attraverso la riqualificazione del sistema murario medievale, di importanti palazzi e del simbolo grafico-storico che lo rappresenta, il pentagono.
Il fulcro del centro è rappresentato dalla Piazza del Mercato, un vero e proprio gioiellino di arte rinascimentale adornata da affascinanti portici quattrocenteschi.
Sulla piazza del Mercato si affacciano vari palazzi rinascimentali. Tra i più suggestivi c’è Palazzo Silva, costruito nel Rinascimento e oggi monumento nazionale. Questo edificio è famoso per le incorniciature delle finestre realizzate in marmo di Crevola e la scala a chiocciola che mette in comunicazione tutti i piani all’interno della casa.
Altrettanto suggestivo è Palazzo Mellerio oggi sede della polizia municipale e di alcuni uffici comunali. Sulla sua facciata si trovano il medaglione del conte Giacomo Mellerio e il bassorilievo dell’abate Antonio Rosmini. Merita infine una menzione il Palazzo di Città, attuale sede comunale, costruito nel 1847. Al suo interno c’è la sala storica della Resistenza ossolana, mentre una lapide ricorda la motivazione della medaglia d’oro al valor militare conferita alla val d’Ossola dopo la Seconda Guerra Mondiale.
Molto suggestiva è anche via Briona, su cui si affacciano le caratteristiche case con tetti in piode. Nel vecchio quartiere La Motta, invece, spicca Piazza Fontana, al cui centro si possono ammirare la fontana ottagonale e l’obelisco.
Domodossola è famosa anche per le bellissime Chiese situate nel suo territorio. Tra tutte citiamo la Chiesa dei Santi Gervasio e Protasio, costruita tra il 1792 e il 1798. L’edificio, composto da tre navate e sei cappelle, conserva un pregevole altare maggiore in marmi policromi.
C’è anche il Santuario della Madonna della Neve, risalente al XVII secolo. Al suo interno si trovano numerosi affreschi di pregio, tra cui il dipinto Matrimonio della Vergine attribuito al pittore fiorentino Luigi Reali. Di fronte, sorge il Collegio Mellerio Rosmini, che contiene una ricchissima biblioteca (circa 60.000 volumi) ed è sede del Museo di Scienze Naturali, visitabile su richiesta.
Due attrattive di Domodossola sono assai interessanti per i buongustai. La prima è l’Officina del Cioccolato, un laboratorio artigianale per la lavorazione del cioccolato a cui è annesso un minuscolo shop in cui si possono ammirare e comprare delle splendide minuscole sculture di cioccolato.
Il secondo è il birrificio Balabiòtt, che produce birra artigianale in tre varietà (bionda, ambrata e scura), oltre a conserve, miele e altri prodotti del territorio.
A circa 30 minuti dal centro di Domodossola, sorge il Sacro Monte, inserito nella lista dei Patrimoni dell’Unesco. Qui si ergono diversi edifici religiosi tra cui quindici cappelle e il Santuario del SS. Crocifisso.
L’invito è dunque a scoprire questa affascinante città racchiusa da quella cinta muraria che ha protetto e custodito gelosamente una struttura architettonica che oggi si presenta agli occhi del visitatore in tutta la sua straordinaria bellezza.
Francesca Sirignani