Gaeta è un vero e propio tesoro adagiato sulla costa laziale e più precisamente in provincia di Latina. Una città dalle origini molto antiche, che risalgono addirittura al IX-X secolo a.C. Nello stupendo Golfo di Gaeta, la natura ha dato la sua migliore interpretazione: alle pendici dei Monti Aurunci, scendendo verso le colline interrotte da aspri promontori si arriva fino a Gaeta, con le sue spettacolari insenature, calette e panorami.
Oggi, questa località è un centro balneare del medio Tirreno che gode del favore di un clima temperato, della presenza di attrezzature e strutture ricettive e balneari di qualità e di numerose.La sua linea costiera è un susseguirsi di splendide spiagge (S.Agostino, S.Vito, Arenata, Ariana, Quaranta Remi, Fontana e Serapo) delimitate da speroni rocciosi, su cui svettano le torri costiere, baie e calette incantevoli. Sono da anni inserite nella lista delle “Bandere Blu” italiane.
Il “borgo” formatosi su iniziativa dei pescatori e dei piccoli agricoltori, si snoda lungo Via Indipendenza, piena di botteghe tipiche. Tra S.Erasmo ed il “borgo” si trova l’insediamento post-bellico.
La trama urbana della Gaeta antica è, invece, tipicamente medievale e si articola tutt’attorno al maestoso Castello Angioino-Aragonese, formato da due corpi sui quali si stagliano torri cilindriche e torrioni troncoconici, con le tipiche viuzze, i camminamenti, i campanili normanni, le mura, che formano il quartiere S.Erasmo.
Antiche le origini e intensa la storia di questa città che fu luogo di villeggiatura degli antichi romani, prima, e, Repubblica Marinara e sede della monarchia borbonica, poi.
A Gaeta sono ottime le occasioni per il turismo nautico che si avvale della struttura della Base Nautica Flavio Gioia.
Qui si trova, anche, la Montagna Spaccata che rappresenta uno dei più affascinanti fenomeni naturali della costa occidentale italiana. Una pia tradizione vuole che la roccia si sia aperta alla morte di Cristo. La lunga fenditura è percorsa da 270 gradini che conducono nella cappella dedicata al Crocifisso, edificata nel XVI secolo su un masso precipitato dall’alto e incastratosi nella fenditura centrale.
Gaeta definita “la città delle cento chiese” è, anche, un posto ricco di spiritualità dove edifici religiosi di una certa sontuosità arricchiscono le vie del borgo. La verità, però, è che in questa perla del Tirreno le chiese non sono 100 ma circa la metà e tutte danno vita a un itinerario mistico e straordinario. Il motivo di questo numero inferiore a quello che recita il soprannome è molto semplice: porzioni di chiese sono state assorbite nel corso dei millenni da palazzi o edifici, altre sono state rase al suolo dai bombardamenti bellici, e altre ancora sono chiuse in attesa di restauro.
Arrivati in questa incantevole località, non si può far a meno di assaggiare l’oliva di Gaeta che è il connubio perfetto tra materia prima, ambiente e sistema di lavorazione. Le olive sono considerate un patrimonio della gastronomia di Gaeta e dei vari piccoli comuni dove si producono: Formia, Itri, Minturno, Fondi e Spigno Saturnia.
Anche la Tiella è un tipico piatto marinaro di Gaeta e consiste in una pizza rustica di forma circolare il cui ripieno, oltre alle famose olive di Gaeta , può contenere pesce (come alici e/o sarde, polpo e calamari) e verdure; ricotta o formaggi (come ad esempio la marzolina) e verdure; oppure pomodoro e cipolla.
Gaeta è affascinante, sacra, con un mare splendido e con quel pizzico di magia che la rende davvero unica.
Elisabetta Sirignani