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Il  27 gennaio “Giorno della Memoria”, istituito in Italia con la legge 211 del 20 luglio 2000, viene celebrato per ricordare la Shoah, lo sterminio del popolo ebraico, le leggi razziali, la persecuzione italiana dei cittadini ebrei, gli italiani deportati nei campi di concentramento, la prigionia, la morte ma non solo, perché celebra anche coloro che si sono opposti al progetto di sterminio e a rischio della propria vita hanno salvato altre vite e protetto i perseguitati.

L’area dove oggi sorge il Memoriale della Shoah di Milano, originariamente, era adibita alla movimentazione dei vagoni postali, e tra il 1943 e il 1945 fu il luogo in cui migliaia di ebrei e oppositori politici furono caricati su vagoni merci, trasportati al sovrastante piano dei binari. Una volta posizionati alla banchina di partenza venivano agganciati ai convogli diretti ad Auschwitz- Birkenau, Mauthausen e altri campi di sterminio e di concentramento, o ai campi italiani di raccolta come quelli di Fossoli e Bolzano.

Il 6 dicembre 1943 partì il primo convoglio di prigionieri ebrei (169 persone, ne tornarono 5), il 30 gennaio 1944 il secondo, entrambi diretti ad Auschwitz-Birkenau. Soltanto 22 delle 605 persone deportate quel giorno sopravvisse. Tra di loro Liliana Segre, allora tredicenne, che benché così giovane sopravvisse all’amatissimo padre.

Tra tutti i luoghi che in Europa sono stati teatro delle deportazioni, oggi il Memoriale è il solo ad essere rimasto intatto. Esso rende omaggio alle vittime dello sterminio e rappresenta un contesto vivo e dialettico in cui rielaborare attivamente la tragedia della Shoah. Un luogo di commemorazione, quindi, ma anche uno spazio per costruire il futuro e favorire la convivenza civile. Il Memoriale vuole essere, infatti, un luogo di studio, ricerca e confronto: un memoriale per chi c’era, per chi c’è ora ma soprattutto per chi verrà.

Esso è dunque un luogo simbolo della deportazione degli ebrei e degli altri perseguitati verso i campi di concentramento e di sterminio ma anche luogo di memoria e di conoscenza; un centro polifunzionale dove ospitare incontri, dibattiti, mostre per ricordare le atrocità del passato e, soprattutto, dove creare occasioni di dialogo e di confronto fra le culture e per educare i giovani a superare le barriere linguistiche, culturali, sociali e perché la barbarie del XX secolo che vide nella Shoah il segno del massimo degrado dell’umanità, non possa ripetersi.

“In un anno di incredibili risultati ottenuti per il Memoriale, che è stato anche una presa di coscienza collettiva, di un abbraccio della città di Milano e non solo, abbiamo deciso di rinnovare il nostro impegno offrendo giornate di aperture gratuite durante l’anno – e in maniera ancora più significativa il 27 gennaio, Giorno della Memoria, quando ci aspettiamo migliaia di visitatori. Vogliamo che ogni persona possa scegliere di venire a trovarci, a prendersi un momento per ricordare e per riflettere sulla parola all’ingresso, “Indifferenza”. Ricordare oggi è più importante che mai, e noi ribadiamo il nostro impegno con questa iniziativa.” dichiara Roberto Jarach, Presidente Fondazione Memoriale della Shoah di Milano.

La Biblioteca completa il progetto Memoriale: con 48 postazioni studio fornisce un servizio fondamentale per la città, grazie alla collaborazione con la Fondazione CDEC.

Quella del 27 gennaio è la memoria utile a essere coscienti di quale orrore porta l’odio e di quali danni fa la segregazione. Ricordare e trasmettere la memoria è un impegno arduo, soprattutto in una società immersa nel presente e dominata dalla velocità ma la memoria, che è conoscenza del passato, ci permette di vivere e  di interpretare il nostro presente con maggiore consapevolezza.

 

Maria Teresa Mattogno

 

PER INFORMAZIONI:

Fondazione Memoriale della Shoah di Milano ONLUS

Coordinamento Memoriale

Piazza Edmond J. Safra n. 1 – 20125 Milano

Tel. +39 02 2820975

Sito: www.memorialeshoah.it