Posted on

Il Molise, oggi, vive una seconda vita finalmente riscoperto per le sue bellezze naturalistiche e le ricche tradizioni che ancora si respirano tra le vie dei suoi borghi. Prima tappa alla scoperta del territorio molisano è, sicuramente,  la provincia di Isernia, una terra ricca di boschi in cui il verde degli alberi è solcato da fiumi, torrenti e pozze d’acqua turchese.

Isernia si trova in un territorio prevalentemente collinare tra i fiumi Carpino e Sordo. Il turista che si reca in questa città lo fa per cercare un giusto equilibrio tra qualità della vita e qualità paesaggistica: è il verde il tono dominante del territorio circostante oltre ad apprezzare la validità del centro storico.

Sorta in un territorio montuoso punteggiato di alberi verdeggianti, nell’antichità Isernia  fu una fiorente città sanniticaprima capitale della Lega Italica, poi, Municipium romano. La storia della città si può cogliere nei vari monumenti cominciando dalle mura ciclopiche, grossi massi che servivano per proteggere il centro, o dalla Fontana Fraterna del XIII/XIV secolo con la sua meravigliosa loggia e la vasca con iscrizioni e bassorilievi, eretta con materiale proveniente dal mausoleo dei Ponzia; tale fontana è annoverata tra le fontane monumentali d’Italia. Altrettanto importante è l’antico acquedotto romano che è in funzione senza interruzione da oltre due millenni.

Il cammino si può continuare visitando il monastero di Santa Maria delle Monache dei VI secolo d.C. di cui restano un pregevole colonnato e i capitelli romani, la cattedrale di San Pietro, che presenta una facciata neoclassica e nell’interno una splendida Madonna bizantina, l’antico santuario dei Santi Cosma e Damiano con pregevoli tele ed affreschi e un bel soffitto a cassettoni, la chiesa di San Francesco con il portale romanico a strombo del 1267.

Un appunto a parte merita il Museo Nazionale del Paleolitico in cui rivive la storia dell’Homo Aeserniensis che più di 700.000 anni fa viveva nel territorio isernino allora ricco di acqua, di selvaggina, di bisonti, di ippopotami, di piante e proprio per questo fu scelto come sede da quegli uomini primitivi che vivevano di caccia.

A circa 13 km da Isernia, tra le valli di Bojano e Carpinone, un edificio in stile neogotico emerge tra i boschi carico di misticismo: è il Santuario di Castelpetroso, progettato da Francesco Gualandi di Bologna, ed interamente scolpito in pietra locale.

Per quanto riguarda i prodotti da acquistare, è importante sapere che ad Isernia esiste la tradizione del tombolo che le ha portato  il titolo di “Città dei Merletti”. Cosa contraddistingue il tombolo di Isernia rispetto ad altri? La fattura finissima e il colore che somiglia ad un avorio dorato.

Uno dei prodotti più importanti di questa terra è, inoltre, la cipolla di Isernia, chiamata anche cipolla di San Pietro perché la tradizione vuole che sia legata alla madre del Santo fondatore della Chiesa Cristiana, che la donò a una donna affamata come atto di solidarietà. La tradizione enogastronomica di questa provincia è caratterizzata da piatti semplici e genuini di origine contadina. Inoltre, il territorio è ricco di tartufi, sia neri sia bianchi pregiati. Lontano da ogni tipo di contaminazione e inquinamento, il tartufo molisano è molto apprezzato sia in Italia che all’estero. 

Isernia è una città piena di storia, di cultura e di natura e per gli amanti  del trekking si possono, infine, organizzare  innumerevoli escursioni sull’Appennino.

 

Elisabetta Sirignani