Erano in 44.297 a sostenere gli Azzurri allo Stadio Olimpico di Roma mentre oltre 7 milioni di telespettatori (7.095.000) hanno seguito la sfida con il Belgio davanti al televisore. Il match, trasmesso in diretta su Rai 1 il 10 ottobre, ha fatto registrare il 33.4% di share: la rinascita della Nazionale è anche nei fatti perché questa è stata la partita più vista dell’era Spalletti, escludendo quelle dell’ ultimo Europeo.
Un’ Italia che nei primi quaranta minuti ha saputo dimostrare di avere carattere e determinazione, sbloccando subito il match con il Belgio con il primo gol in Nazionale di Cambiaso e trovando il raddoppio prima della mezz’ora grazie alla solita zampata di Retegui.
La partita, purtroppo, ha preso un altro verso quando l’ Italia ha perso l’entusiasmo per l’espulsione di Lorenzo Pellegrini, complicando la partita degli Azzurri, tanto da far ritenere il 2-2 un risultato positivo.
Un’Italia, quindi, impaurita, demoralizzata ma che non ha rinunciato ad esprimere un gioco di qualità dimostrando, ancora una volta, di gettarsi alle spalle un Europeo deludente e prestando attenzione al momento presente senza rimanere ancorati agli errori del passato.
“Considero la mia squadra umile, mai presuntuosa, disponibile a fare ciò che si deve fare sempre, ben organizzati mentalmente e questo è sintomo di grande forza. I miei calciatori hanno giocato per la maglia, ci tenevano molto a questa partita. Era necessario confermare che noi siamo padroni delle nostre possibilità cioè noi abbiamo la guida del potenziale sia a livello individuale che a livello collettivo.
Avevamo la possibilità di giocare la partita bene anche nel secondo tempo, negli spazi larghi possono contare su calciatori di livello top ma non abbiamo concesso tante occasioni e loro sono stati anche un po’ fortunati. Si è vista la squadra giocare un buon calcio e avere personalità come nelle due precedenti partite. Quando ci sono due squadre di alto livello come l’ Italia e il Belgio è necessario fare gioco, tenere palla, fare goal, andare nella metà del campo avversario ma è importante anche soffrire perché è la squadra che riesce ad essere “collettivo” dal 1° al 90° minuto ed è quella che porta a casa il risultato e loro lo hanno fatto per cui si va fiduciosi a giocare la prossima partita” ha dichiarato il commissario tecnico degli Azzurri, Luciano Spalletti a conclusione della partita.
Da non dimenticare anche l’esordio con la maglia della Nazionale di Niccolò Pisilli che ha dichiarato: “In Nazionale il livello è altissimo e cerco di imparare da tutti il più possibile.Esordire all’Olimpico è un sogno che si avvera. Quando inizi a giocare da bambino pensi a questo e averlo fatto all’Olimpico è stato ancora più bello. Ho provato a dare il mio contributo, entrare con paura è peggio. Sono contento che abbiamo conservato il pareggio”.
Un ultimo saluto è stato, infine, fatto a Totò Schillaci, storico giocatore che, con la maglia della Nazionale, ha fatto gioire e sognare molti tifosi italiani.
Il futuro degli azzurri appare, quindi, più sereno, lavorando concretamente sul presente, rendendo proficua la quotidianità e non arrendendosi difronte alla difficoltà. Un’Italia che ha imparato ad essere responsabile e a pensare al domani senza farsi travolgere dalle emozioni: questa è la retta via per ritornare ad essere una delle squadre più grandi del mondo.
Francesca Sirignani