“Sua maestà la brace”, l’elemento d’elezione che d’estate lega i romani nei loro appuntamenti conviviali e familiari, è la nuova regina di un accogliente terrazzo affacciato sui tetti del centro storico di Roma che, per tutta la bella stagione, scandirà le giornate di VERVE Restaurant.
Tra sfere luminose che scaldano l’ambiente e arredi green, è tornato infatti l’elegante salotto del gusto di via Giulia che si trasferisce nel suo accogliente roof garden, per una ripartenza glamour all’aria aperta, dettata dall’impegno, dall’amore e dal sorriso del team capitanato dai proprietari Renzo Valeriani e sua moglie Eleonora. Gli ospiti sono attesi per provare l’invitante menù, che passa “dalla padella alla brace” con i piatti creati dal brioso e giovane chef Adriano Magnoli e dalla pastry chef Antonella Mascolo, entrambi comproprietari del ristorante.
Sono proprio il fuoco, il fumo e il calore gli elementi che ispirano infatti i piatti dello chef Adriano Magnoli e della pastry chef Antonella Mascolo e la brace lo strumento con cui si realizzano, come una scintilla sempre ardente, simbolo della nuova convivialità capitolina, all’insegna del gusto, firmata VERVE.
Adriano Magnoli, romano di origine, muove i primi passi nella sua città, ma armato della sua grande curiosità si spinge fino all’altra parte del mondo, per iniziare a collezionare importanti esperienze che lo portano a costruire un curriculum di tutto rispetto tra Londra, Miami, Salina e Roma. A Londra si afferma nella brigata di Zafferano, 1 Stella Michelin, e a Roma lavora con importanti chef come Severino Gaiezza e Marco Milani, fino ad approdare nella cucina di All’Oro come Sous-chef, al fianco di Riccardo Di Giacinto, che ha segnato più di ogni altra esperienza la sua carriera. É con la prima consulenza dello chef di All’Oro che a soli 26 anni dirige la cucina di un resort 5 stelle a Salina (Capofaro Malvasia e Resort).
È proprio in questa occasione che durante un percorso decennale inizia a lavorare con Antonella Mascolo, pastry chef. Anche lei ha maturato importanti esperienze al fianco di pasticceri come Thierry Tostevint ed Elnava De Rosa nel 2 stelle Michelin di Oliver Glowig, esperienze che le hanno dato basi importanti sulla pasticceria classica che Antonella ha poi applicato sulla pasticceria moderna, tirando fuori così tutto il suo carattere.
VERVE risorge, così, dopo il letargo, portando la cucina in sala e rendendola protagonista del servizio al tavolo: i fornelli, o meglio, i fuochi, nella versione estiva di VERVE escono infatti sul terrazzo! Lo spazio conviviale dominato dal barbecue, rigorosamente a carbone, per un’esperienza enogastronomica autentica e vera, diventa parte attiva del viaggio sensoriale all’insegna del gusto. Il menù è una carta dal tocco più semplice e meno gourmet, pensato per i romani e non, che vogliono concedersi una serata in relax assaggiando sapori riconoscibili e veri.
La carta propone quattro antipasti, tre primi, quattro secondi e tre dolci: tutti piatti, compresi i dessert, che hanno un passaggio nel barbecue.
Tra le novità c’è, innanzitutto, il Pomodoro con riso alla brace, piatto estivo tipico romano.
“È un piatto semplice ma dalla bontà incredibile. Quando si assaggia si percepisce sia l’acidità del pomodoro, maturato al sole, sia la dolcezza concentrata del Sammarzano che dà soddisfazione al palato”, racconta lo chef Magnoli, aggiungendo che “il piatto si presenta come un riso al salto molto croccante glassato con l’estratto di pomodoro, sopra il pomodoro Sammarzano arrostito e accanto le immancabili patate”.
Le altre proposte riprendono la filosofia di VERVE, rivisitate in chiave gourmand attraverso la brace, dove il gusto è sempre forte e deciso e i piatti mostrano un temperamento caratteristico: la semplificazione delle ricette ha condotto a una riduzione degli elementi nel piatto e a un conseguenziale rafforzamento dei sapori!
“Non faremo la salsiccia o la braciola, ma cucineremo l’agnello, la capesanta, il vitello, il foie gras, sarà interessante scoprire come la brace possa cambiare i sapori che pensiamo già di conoscere: vi assicuro che il risultato è sorprendente! Anche l’aperitivo è legato alla brace, con le verdure cotte al barbecue e poi messe sott’olio in conserva, proprio come si faceva una volta, da accompagnare a sfoglie a lievitazione naturale e a un cocktail classico o a un calice di vino”, svela Antonella Mascolo, che sottolinea: “L’antipasto si mangia rigorosamente con le mani, specie se si tratta delle mini baguette – homemade e a lievitazione naturale – con dentro i bianchetti ajo, ojo e peperoncino e le cime di rapa”.
Negli starter ci sono anche il Foie gras con gelato di squacquerone e pesche al vino, il Carpaccio di manzo con cipollotto arrostito, mandorle e aceto di lamponi, la Coppa con giardiniera e pecorino. Passando ai primi, il menù propone oltre al Pomodoro con il riso alla brace, il Raviolo croccante con maiale, friggitelli, bufala e limone, ma anche la Fettuccella cacio e pepe, animelle e carciofini.
Tra i secondi, troviamo: il Vitello Barbeque, con una carne che ha una marinatura di sette giorni, finita con la cottura a bassa temperatura e poi al barbecue, e infine glassata con una riduzione di birra e accompagnata dai peperoni alla brace sott’olio, per un piatto classico molto goloso e tanto romano. Un’alternativa è la Capesanta tuberi e radici, cotta direttamente al barbecue e accompagnata da due creme morbide, una di pastinaca e l’altra di topinambur, e della carota fatta alla brace, un elemento che nessuno si aspetta, presentato in glassa con una sua riduzione. C’è poi l’Agnello cotto prima sottovuoto e poi al barbecue, proposto accanto alla sua coratella in salsa, contenuta in un biscotto croccante e il tutto servito vicino a una misticanza di campo.
Un altro secondo è il Rombo con patate fatte cuocere nel burro sotto la cenere e con il suo brodetto di pesce, un piatto della tradizione romana che viene riproposto con una nuova veste, cotto a puntino sulla brace. “Abbiamo puntato a fare piatti più semplici e accessibili e che possano essere capiti meglio da tutti, per mangiare bene sentendosi a casa”, svela Antonella. Del resto, lo stesso nome del ristorante, VERVE, vuol dire, brio, entusiasmo e brillantezza, pensati per animare un luogo che sia pieno di gioia e di cose buone per chi lo raggiunge.
“Anche i dolci in menù li abbiamo messi sulla brace. – racconta la pastry chef – Uno è Non una semplice crostatina di frutta, l’altro il Babà al rum con l’ananas cotta alla brace e il cioccolato bianco e, l’ultimo, il Cookie gelato, un biscotto con gelato di caramello affumicato sul barbecue, cioccolato e anacardi. Idee più semplici per finire bene il pasto con delle dolci sorprese”.
Resta anche per questa nuova avventura di VERVE la proposta degustazione con il menù di quattro o sei portate tutte a scelta del cliente: il primo è “Fate Vobis” e il secondo è “Famo Nobis”.
Verve Restaurant è, quindi, tornato: su una delle terrazze più belle e veraci della città, tra i tetti delle case e le cupole delle chiese, con il Tevere che rumoreggia poco distante, un invitante menù, “dalla padella alla brace”, attende gli ospiti per festeggiare l’estate. Il locale di via Giulia esprime, per la bella stagione, una cucina di “carattere”, a colpi di romanità e bragia.
Con i prezzi calmierati ma la qualità sempre eccellente dei prodotti, l’ambiente esclusivo di una bella terrazza (con le distanze garantite) nel centro storico e il servizio impeccabile, VERVE riparte con l’atmosfera giusta, pronto ad accogliere i suoi clienti, per vivere insieme un’estate piena di entusiasmo!
Elisabetta Sirignani
PER INFORMAZIONI:
Verve Restaurant
Via Giulia, 131 – Roma
Tel. 06.31.07.68.28
www.ververestaurant.it