Marrakech è la più importante delle città imperiali del Marocco ed è anche conosciuta come la città rossa e ciò appare chiaro fin da subito: dalle case alle mura in arenaria che circondano la Medina, tutto è intriso di questo colore che, sotto varie tonalità e sfumature, dà un aspetto magico alla città.
Marrakech è, inoltre, il fulcro del commercio del Marocco e tra le strade labirintiche della Medina si possono trovare circa 20 souq (mercati) dove passeggiare e osservare le numerose merci in vendita: dai tappeti berberi ai cappelli di lana, dalle spezie alle lampade, dalle famose Tajine (piatto interamente in terracotta spesso decorato dove si cucina carne in umido) ai vari oggetti dell’artigianato locale.
Nella parte moderna della città, la Ville Nouvelle, si trovano invece piacevoli ristoranti, negozi di lusso, numerosi locali per tutte le tasche dove gustare piatti tipici locali, per non parlare delle pasticcerie e dei caffé dove sorseggiare il classico tè alla menta servito secondo un rituale marocchino.
La popolazione di Marrakech è nota soprattutto per l’ospitalità, il buonumore e l’accoglienza. Il cibo è ottimo e si può gustare il meglio della cucina tradizionale ad ogni angolo della città dove si trovano numerosi chioschetti e ristoranti.
Tappa fondamentale, nonché meta più famosa e ricercata dai turisti di tutto il mondo, è Jemaâ El Fna, la notissima piazza di Marrakech. Non esistono parole per descrivere accuratamente i suoni, i rumori e la frenesia della gente in questa piazza. Venditori di cibo, ambulanti, lavoratori di pelle e cuoio, bazar improvvisati, suonatori di serpenti e addestratori di scimmie, sono solo alcune delle personalità che quotidianamente rendono gremita la piazza. Fare un giro all’interno delle sue vie e spenderci almeno un’ora abbondante è quasi d’obbligo, cercando di non urtare nessuno, schivando motorini e biciclette tra galline che razzolano libere, tra le verdure e le carni piene di mosche e tra le carrozze trainate da cavalli spesso denutriti che portano in giro i turisti seguendo ritmi più lenti.
Viene consigliato sempre di vedere questa piazza così affascinante almeno due volte, in due diversi momenti della giornata, per ammirarne meglio le sue peculiarità: durante il giorno e di sera. Osservata al calare del sole, infatti, si riempirà di bancarelle dove è possibile a basso prezzo cenare sedendosi ai tavoli posti al centro della piazza. Non si può dire di essere stati a Marrakech se non si visita Jemaâ El Fna.
Alzando lo sguardo verso l’alto non si faticherà troppo a riconoscere il minareto di 65 metri della moschea Koutoubia, la più grande di Marrakech. A oggi è ancora utilizzata come luogo di culto e l’accesso ai turisti non è vietato, purché si presentino con abiti adeguati.
Marrakech è tra quei posti al mondo che ancora esercitano un fascino particolare sull’ immaginario occidentale; lo testimonia infatti il gran numero di turisti che la visitano tutto l’anno per non sottovalutare gli stranieri che vi abitano da tempo, in particolare i francesi, il cui attaccamento a questa terra risale all’epoca coloniale, e quelli che continuano a trasferirvisi, non ultimi gli stessi italiani. Questi sono spesso i proprietari dei famosi Riad cioè delle abitazioni tipiche marocchine composte da un insieme di stanze che vengono affittate per brevi periodi e che sono caratterizzate all’interno da giardini, cortili e in alcuni casi da fontane decorative. Si resta spesso impressionati anche nel vedere meravigliosi alberghi con personale accogliente e pronto a soddisfare le esigenze dei propri clienti.
Il fascino di Marrakech e dei suoi dintorni merita veramente un viaggio: aprite le porte al Marocco e ne resterete soddisfatti!
Elisabetta Sirignani