Posted on

Nonostante la sua vicinanza a Milano, Monza ha sempre conservato una sua identità, forte di una storia e cultura ricca e importante. La Villa Reale con il suo Parco spettacolare, il centro storico che ruota attorno al Duomo appena restaurato oppure le sue tradizioni secolari  l’hanno resa famosa nel mondo. Amata dai suoi cittadini, la Villa Reale non è solo uno splendido edificio storico ma un luogo da vivere. Qui si viene per visitare una mostra e si rimane per un aperitivo all’aperto, per un brunch o una passeggiata nei giardini.

Simbolo e orgoglio della città, il Duomo di Monza domina da secoli il centro storico e conserva alcuni dei tesori più importanti. Incanta nel cromatismo delle fasce in marmo bianco e verde, il grande rosone centrale, le bifore e trifore, le edicole e le guglie finemente lavorate esaltate ancora di più dal contrasto con l’austero campanile al suo fianco. Una lunetta decorata che sormonta l’ingresso, introduce all’interno, anch’esso impreziosito da affreschi e decori, tra cui L’albero della vita dipinto dall’Arcimboldo nel transetto di destra.

All’interno del Duomo, a sinistra dell’altare, si trova la Cappella di Teodolinda, prezioso omaggio alla Regina dei Longobardi, molto amata dal suo popolo. Oltre a contribuire alla conversione al cristianesimo, infatti, fu una grande mecenate che arricchì la città di splendidi edifici e opere preziose: dopo la sua morte venne venerata come una santa e divenne una figura mitica nei secoli a seguire.

In occasione dei lavori di restauro del Duomo nel XIV secolo, le sue spoglie furono poste nella Cappella in un sarcofago di pietra mentre le pareti vennero decorate con un ciclo di affreschi sulle Storie della regina Teodolinda eseguiti dagli Zavattari nella metà del XV secolo.

A breve distanza dalla piazza del Duomo, si trova l’Arengario di Monza, sede dell’antico palazzo comunale e simbolo del potere civile. Centro pulsante della vita cittadina di ieri e di oggi. Costruito nel XIII secolo in tipico stile lombardo con mattoni a vista, ospitava tra le arcate al piano terra il mercato.

L’autunno è il momento ideale per visitare lo splendido Parco di Monza, magari passeggiando o pedalando lungo i sentieri che si colorano di caldi colori.

Architetti, botanici e giardinieri hanno progettato questa piccola foresta urbana come tanti spazi scenici di un teatro, dove lo spettacolo del foliage va in scena coinvolgendo oltre 110.000 alberi ad alto fusto, tra faggi, querce, carpini e ippocastani. Alcuni regalano scorci particolarmente poetici. Come il secolare gingko biloba, il primo gigante verde che si incontra alle spalle della Villa Reale di Monza oppure i due meravigliosi filari di tigli che si incontrano dall’ingresso di via Lecco, verso Villasanta, che creano la così detta “cattedrale degli elfi”, le cui volte vegetali, tra ottobre e novembre, si accendono di un giallo intenso.

Monza è anche il tempio della velocità. L’Autodromo di Monza è tra i più antichi del mondo, il più veloce e il più apprezzato (insieme a quello di Montecarlo) dai piloti. Con la sua storia ricca di avvenimenti eccezionali che hanno segnato l’evoluzione dell’automobilismo, questo circuito non lascia indifferenti neanche i meno appassionati di Formula Uno.

Lo si può visitare con un tour guidato alla scoperta di tante curiosità e aneddoti, dagli spazi del dietro le quinte di un Gran Premio fino all’emozionante salita sul podio. Si può anche fare l’esperienza di mettersi alla prova in pista, percorrendo il circuito a gran velocità da soli o insieme a un pilota professionista. In entrambi in casi, l’emozione è assicurata.

La storia recente di Monza passa anche attraverso l’ultimo cappellificio della città.  Lo sviluppo di numerose botteghe dedite alla lavorazione della lana e dei cappelli, tramandate di padre in figlio, era infatti favorita dalla ricchezza di corsi d’acqua nella città briantea, e dalla presenza della ferrovia, fondamentale per la distribuzione e l’esportazione dei cappelli nel mondo.

Monza è come un piccolo scrigno che custodisce tante storie e curiosità tutte da conoscere.

 

Domenico Tappero Merlo