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Novara è una città piemontese  a misura d’uomo, dove le tradizioni e la storia si incontrano in un centro storico che assomiglia a un salotto ottocentesco, dominato dalla cupola svettante di San Gaudenzio, capolavoro di Alessandro Antonelli. Una città stretta tra una striscia di terra e risaie tra il Sesia ed il Ticino.

La Cupola di San Gaudenzio è un’opera unica nella storia dell’architettura mondiale e rappresenta una delle strutture murarie più ardite mai concepite; questo inno alla verticalità divenne orgoglio e vanto dei Novaresi che la elessero idealmente simbolo stesso della loro città.

Svetta altissima e titanica nel cielo di Novara: la Cupola di San Gaudenzio è riconoscibile anche a chilometri di distanza. Dall’alto dei suoi 121 metri di altezza è inconfondibile tra i profili che compongono lo skyline della città.

La Cupola di San Gaudenzio, interamente costruita con soli materiali della zona, benchè meno nota e celebrata della Mole Antonelliana di Torino, rappresenta un esempio architettonico particolarmente ardito essendo costruita interamente in mattone portante ed innestata magistralmente su un edificio preesistente.

Girando tra i negozi  del centro, si viene rapiti dal profumo che arriva dalla storica pasticceria Camporelli dal 1852 di Vicolo Monte Ariolo. Da cinque generazioni vengono preparati  i celebri Biscottini di Novara e ne garantiscono l’autenticità di un tempo grazie a un’attenzione costante alla qualità delle materie prime utilizzate e alla produzione artigianale. Questo biscotto nasce nei conventi cittadini nella metà del XVI secolo come regalo delle monache novaresi al clero romano nella settimana dopo Pasqua. Gli ingredienti erano semplici, quelli che la campagna poteva offrire a quel tempo: farina, uova e miele. Dovendoli mandare a Roma potevano essere conservati solo grazie alla disidratazione e da qui la biscottata, ovvero cotti due volte, per cui rimangono leggeri e fragranti grazie alla prima cottura, veloce, a cui ne segue una seconda, dolce e lenta, per renderli friabili.

Anche il Gorgonzola è sicuramente uno dei formaggi più identificativi della cultura gastronomica del novarese e, non a caso, Novara, dal 1970 è sede del suo Consorzio di Tutela ma non bisogna dimenticare che il piatto tipico è la celebre Paniscia Novarese, realizzato con due ingredienti locali: il riso e i fagioli.

Le vie acciottolate e le piazze contornate da antichi portici caratterizzano il bel centro storico, impreziosito da tesori architettonici come il complesso monumentale del Broletto, il castello Visconteo-Sforzesco, il battistero paleocristiano e la cattedrale, rendendo Novara un prezioso scrigno di arte e cultura.

All’ombra della cupola di San Gaudenzio è d’obbligo, inoltre, qualche ora di shopping, soprattutto gourmand: non si può, quindi  lasciare la città senza aver comprato i Biscottini di Novara di Camporelli, una bella fetta di gorgonzola e qualche bottiglia di vino delle Colline Novaresi.

Maria Teresa Mattogno