Molto spesso la paura di volare, se non affrontata nel modo giusto, può rappresentare un vero e proprio limite, correndo il rischio di trasformare l’esperienza di viaggio in una fonte di ansia e agitazione.
La paura dell’aereo e di volare è una fobia piuttosto comune, diffusa tra la popolazione di entrambi i sessi. Sebbene, infatti, questo mezzo di trasporto sia tra i più sicuri al mondo (la probabilità di essere coinvolti in un incidente aereo è di 1 su 45 milioni di voli, secondo il Massachusetts Institute of Technology), per molte persone spostarsi in questo modo è causa di vero e proprio panico.
Di aerofobia o aviofobia soffrono, infatti, circa 6 persone su 10 e in alcuni casi la paura di volare può manifestarsi con così tanta violenza da indurre la persona a non salire più su un aereo, con evidenti ripercussioni sulla vita, anche lavorativa, talvolta. Si tratta di un disturbo d’ansia, come gli attacchi di panico, che colpisce a qualunque età, anche coloro che viaggiano in aereo abitualmente.
I sintomi della paura di volare, che insorgono soprattutto nelle fasi di decollo, ma che possono presentarsi anche in quella di crociera, sono sia di tipo somatico che psicologico: tachicardia e respirazione affannosa, accompagnata dalla sensazione di mancanza d’aria; sudorazione eccessiva; nausea e crampi addominali, pensieri negativi e fantasie catastrofiche, unite alla paura di perdere il controllo.
Tali sintomi in genere possono manifestarsi anche nel momento in cui si pensa al viaggio in aereo e si comincia a pianificarlo, magari effettuando le prenotazioni, non soltanto al momento effettivo della partenza. Chi ne soffre, spesso non ha la percezione chiara di un evento scatenante, perché infatti la paura dell’aereo non è necessariamente riconducibile a una brutta esperienza, come può essere banalmente anche un volo durante una forte turbolenza.
Come ogni disturbo d’ansia, anche la paura dell’aereo può derivare da un insieme di fattori ambientali e psicologici. Il terrore che può scatenarsi, associato alla sensazione di inevitabilità della morte, può nascere dall’aver vissuto un’esperienza spiacevole ma può altrettanto facilmente avere origine e manifestarsi in un momento particolarmente difficile della vita di una persona, per esempio a seguito della perdita di un familiare. Anche una malattia oppure degli altri disturbi d’ansia e delle fobie possono influire negativamente e scatenare l’aviofobia. Chi soffre di vertigini, di claustrofobia, o ha paura dell’altezza, per esempio, potrebbe più facilmente vivere una situazione spiacevole a bordo di un velivolo, indipendentemente dalle sue dimensioni e dalle rassicurazioni ricevute.
È vero inoltre che volare e trovarsi ad altitudini elevate stimola i circuiti cerebrali e l’apparato vestibolare (che fornisce al cervello le informazioni sulla posizione del corpo nello spazio e influisce sulla postura e sull’equilibrio) e può per questo provocare nausea e vertigini.
Come per ogni disturbo d’ansia, anche quando si soffre di aviofobia può risultare utile rivolgersi a uno specialista e iniziare un percorso volto a comprendere quali siano le cause del problema, specie se la paura di volare diventa ingestibile al punto da pregiudicare viaggi di piacere e spostamenti di lavoro. Le terapie danno in genere dei buoni risultati, che sono però visibili su tempi medio-lunghi.
Attraverso tecniche di rilassamento e gestione dell’ansia, per esempio, un terapeuta può concretamente aiutare a gestire e pian piano superare la paura del volo. Per quanto riguarda l’assunzione di farmaci tranquillanti, invece, è indispensabile chiedere il parere di un medico.
Ci sono poi dei consigli che possono tornare utili durante la permanenza in aereo, per alleviare le sensazioni negative che alcuni provano, sia a livello fisico che psicologico, e vivere questo momento con maggiore tranquillità: non assumere sostanze eccitanti, come gli alcolici, ma anche tè e caffè, prima e durante il volo; comunicare al personale la paura di volare e cercare di chiacchierare con gli altri passeggeri, per tenere impegnata la mente; ascoltare musica o leggere per rilassarsi ed evitare di concentrarsi sull’ambiente in cui ci si trova; portare con sé un oggetto che trasmetta sensazioni positive e faccia sentire a casa, al sicuro.
Documentarsi sulle varie fasi del volo, sul funzionamento degli aerei e sulle procedure di sicurezza, così come frequentare dei corsi informativi specifici, molti dei quali organizzati dalle stesse compagnie aeree, può essere poi un aiuto ulteriore per tranquillizzarsi e affrontare meglio il momento del decollo e dell’atterraggio.
Come in tutto nella vita, il modo migliore per superare una paura consiste nell’affrontarla. Anche in questo caso, ciò che all’inizio può apparire come un ostacolo insuperabile tende a diventare sempre più gestibile grazie al potere dell’esperienza.
Elisabetta Sirignani