Chiamata Taprobane dai Greci, Serendip dagli arabi, Ceylon dagli europei e conosciuta in tutto il mondo come la lacrima dell’India, lo Sri Lanka si presenta come una terra di straordinaria bellezza naturale e una delle gemme dell’Asia che invita a scoprire le fantastiche spiagge, le antiche rovine del Patrimonio Mondiale, i parchi nazionali pieni di animali selvatici e i ricchi e verdeggianti campi di tè.
Questi ultimi si possono ammirare soprattutto a Nuwara Eliya a 1,896 m. di quota sulle rive del lago Gregory dove la strada attraversa affascinanti zone montane e numerosi corsi d’acqua che formano incantevoli cascate. L’azzurro del cielo di questa località, soprannominata “Little England” perché ricorda una tipica cittadina del Regno Unito, si fonde con il verde brillante delle piantagioni di tè dove è possibile scorgere signore con abiti colorati, stanche ma soddisfatte, che caricano il raccolto in ampi cestini per portarli nelle fabbriche. Personalmente ho visitato la “Blue Field Tea” scoprendo i macchinari e le varie tecniche che questa fabbrica utilizza per ottenere il prodotto finito e la nascita del tè più buono ed esportato del mondo.
La vera scoperta poi è stata quella relativa al tè bianco che rappresenta una delle più pregiate e ricercate varietà di questa famosa bevanda. La sua lavorazione non prevede alcun tipo di fermentazione ma soltanto l’appassimento seguito dall’essiccamento all’aria. Il suo nome deriva, infatti, dal colore dei petali che contornano i suoi germogli ancora chiusi. Ho compreso come questo particolare tipo di tè dispone di un elevato numero di antiossidanti, un aiuto quindi contro le malattie legate all’invecchiamento e contro inestetismi come le rughe. Ciò che più ha colpito la mia curiosità e sensibilità è stato il sentiero che ho percorso attraverso le piantagioni di tè che mi ha permesso di osservare molto da vicino le donne alle prese con la raccolta. A mio parere un viaggio in Sri Lanka varrebbe la pena anche solo per vivere questo momento e per comprendere con quanta passione e gioia si svolgano dei lavori faticosi e poco remunerati. Un vero insegnamento di vita!
Solo recentemente lo Sri Lanka ha sviluppato una notevole capacità attrattiva, per via delle sue affascinanti e selvagge spiagge con finissima sabbia dorata, le antiche rovine, i relitti di imponenti velieri e le imponenti onde adatte agli amanti del surf.
Straordinaria anche la cittadella di Sigiriya, la Roccia del Leone, la più effimera fra le capitali dello Sri Lanka per la brevità del suo regno ma indimenticabile per la spettacolarità del luogo, tanto che è stata dichiarata Patrimonio dell’Umanità dell’Unesco. Si tratta di una spettacolare formazione naturale, dominata da una massiccia colonna rocciosa dell’altezza di quasi 200 metri. Alla sommità della roccia si trova un palazzo fortificato costruito da parte del re Kasyapa (477 – 495 d.C.). Un migliaio di scalini in pietra e in ferro ne facilitano la scalata che richiede dalle due alle tre ore, meglio se fatta di primo mattino, quando fa più fresco e l’aria è più tersa. La fatica viene comunque premiata sia dal panorama che si gode dall’alto sia dalla bellezza degli affreschi delle cosiddette Fanciulle di Sigiriya, dipinte nell’incavo della roccia, giusto a metà del percorso. Dipinti nel V secolo raffigurano le concubine del re.
Da non sottovalutare è anche la visita alla fortezza olandese Galle nel sud dello Sri-Lanka: una passeggiata molto rilassante sui bastioni del forte permette di godere di un romantico affaccio sul mare per tutta la loro lunghezza.
Un’altra tappa obbligatoria del tour in Sri Lanka è sicuramente Kandy dove si può visitare il Tempio del Dente Sacro che rappresenta un edificio del XVII secolo, luogo sacro di grandissima importanza per la comunità buddhista in quanto vi è conservata la reliquia più preziosa dell’ isola: il canino superiore di Buddha.
Per gli appassionati di parchi nazionali, il Parco Yala è sicuramente il più rinomato e visitato dell’isola. E’ un parco densamente popolato da elefanti, leopardi, coccodrilli, pavoni e molte specie di volatili. Il parco è composto da 5 zone che proteggono una grande diversità di habitat: giungla, lagune salmastre, laghi e pianure erbose. All’origine Yala era una riserva di caccia ma è stata dichiarata zona protetta nel 1938 e la visita avviene solo a bordo di jeep con guide autorizzate. A differenza dei safari in Africa, quello che caratterizza un safari in Sri Lanka è sicuramente la ricerca del leopardo e, se si ha la fortuna di vederlo, è veramente una grande emozione.
Si può amare lo Sri Lanka per mille motivi: per i paesaggi, per il caos della sue città in contrapposizione alla desolazione delle zone collinari e montuose, per gli splendidi monumenti, per il sorriso delle persone, per le tradizioni, la gastronomia, la natura, le piantagioni di tè, per le sue spiagge e i suoi divertimenti. Un’isola tutta da scoprire, adatta ad ogni età… E se al termine di un tour si avesse ancora del tempo a disposizione, si potranno raggiungere le meravigliose Maldive con solo un’ora di volo aereo, per continuare il proprio viaggio alla scoperta di un altro posto incantevole!
Francesca Sirignani